Le entità aderiscono all’appello di Papa Francesco per un’economia che fermi le violazioni dei diritti umani e ambientali da parte delle industrie estrattive.
Secondo l’appello lanciato da Papa Francesco durante il IV Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari, un gruppo di entità chiede un’economia “al servizio dei popoli per costruire una pace duratura basata sulla giustizia sociale e sulla cura della casa comune”. Nel discorso di domenica (16), il Papa ha invitato le imprese estrattive a porre fine alle violazioni dei diritti umani e ambientali che le loro attività comportano, come la distruzione dell’ambiente, la contaminazione delle acque, l’intossicazione dei popoli e del cibo.
«Questo sistema, con la sua inarrestabile logica di profitto, sta sfuggendo a ogni controllo umano. È ora di fermare la locomotiva, una locomotiva in corsa che ci sta conducendo nell’abisso», ha invitato Papa Francesco. “Il cambiamento personale è necessario, ma è anche essenziale adattare i nostri modelli socioeconomici in modo che abbiano un volto umano. Tornare ai vecchi modi sarebbe davvero un suicidio e, se mi si consente di allungare un po’ le parole, ecocida e genocida”, ha rinforzato.
Il documento diffuso oggi (25) in linea con il discorso papale ricorda il delitto avvenuto a Brumadinho nel 2019, che ha celebrato i 1000 giorni di impunità, dove più di 270 persone sono morte sepolte dalla rottura di una diga nei pressi della società Vale. In linea con il lavoro svolto dai firmatari con le comunità martirizzate dalla grande estrazione mineraria, il documento ribadisce il sostegno e la denuncia dell’ “ingiustizia subita da migliaia di persone a causa dell’estrattivismo e sensibilizza sugli impatti dell’attività mineraria e di altri progetti depredatori”.
Le oltre 20 organizzazioni che aderiscono attraverso il manifesto chiedono l’urgenza al modello minerario transnazionale che “si espande sulla vasta geografia e socio-biodiversità della Nostra America” e lo dichiara “espressione contemporanea del colonialismo insito nello sviluppo del capitalismo come progetto di civilizzazione”. Il gruppo di organizzazioni, in una lettera, si assume la corresponsabilità di promuovere un’economia che agisca con proposte che contribuiscano a un’economia post-estrattivista.
Il manifiesto che viene presentato lancia un appello alle chiese, ai movimenti popolari e alla società civile ad unirsi nella creazione di una struttura sociale che “sia capace di trasformare il modello economico caratterizzato dalla cieca voracità di un tipo di sfruttamento estrattivo che non smette di crescere e di espandersi; che quanto più estrae e più deprime, più ha bisogno di continuare a distruggere la natura”.
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Per le organizzazioni che desiderano sottoscrivere il manifesto, inviare qui la propria richiesta.
Cover Photo: Vinícius Mendonça Ibama